![]() | Ancora poche ore per presentare la propria propostahttps://preview.redd.it/khw2jf4h77s91.png?width=300&format=png&auto=webp&s=0fdb777b2cb6309264bb044f44e5a022f29fcc37Manca poco! C’è tempo fino a venerdì 7 ottobre per presentare le domande di partecipazione al bando promosso dal Comune di Cesena per gli spazi espositivi della città Malatestiana. L’Amministrazione comunale mette a disposizione di artisti, galleristi, associazioni e altri enti, i locali delle centralissime gallerie d’arte di Palazzo del Ridotto e della Pescheria, per l’allestimento di mostre ed eventi artistici che animeranno la scena culturale locale dal prossimo autunno alla fine del 2023. L’obiettivo è di garantire la migliore qualità della proposta culturale e una programmazione adeguata e di ampio respiro, in grado di valorizzare le espressioni artistiche internazionali, nazionali e del territorio. La partecipazione è aperta a gallerie, enti, artisti singoli, gruppi di artisti e associazioni che si muovono in modo interdisciplinare nelle diverse espressioni artistiche, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al mosaico. Nello specifico, la Galleria comunale del Ridotto, con la sua superficie espositiva di 146 metri quadrati, ospiterà preferibilmente mostre nell’ambito della pittura, della grafica, della fotografia o di altri generi artistici assimilabili; mentre i 335 metri quadrati della Galleria Pescheria – spazio espositivo che si affaccia anche su via Caporali – saranno destinati alle nuove scoperte, quindi ad opere di artisti emergenti, ma anche ad allestimenti pluridisciplinari e a esposizioni di arte contemporanea che mettano al centro l’innovazione (scultura, installazioni, arte digitale e video arte, performance, street art). Entrambi gli spazi sono accessibili alle persone disabili. Tutte le caratteristiche sono reperibili sul sito del Comune di Cesena all’indirizzo: https://www.comune.cesena.fc.it/musei-e-gallerie/gallerie. Le proposte saranno valutate da una Commissione giudicatrice composta da esperti d’arte che esprimerà un giudizio di merito relativamente alla qualità artistica della proposta e valuterà in quale Galleria collocare la proposta espositiva. Inoltre, la stessa Commissione individuerà fino a 10 esposizioni (in Galleria del Ridotto o in Galleria Pescheria) per le quali il Comune assumerà a proprio carico i costi dei servizi di accoglienza e sorveglianza e i costi per la stampa del materiale pubblicitario (per tutte le altre mostre le spese saranno a carico del proponente). Le domande per l’assegnazione degli spazi espositivi devono essere presentate al Comune utilizzando l’apposito modulo di domanda reperibile sul sito, entro e non oltre le ore 13 del 7 ottobre tramite posta elettronica certificata all’indirizzo [[email protected]](mailto:[email protected]) oppure attraverso il servizio postale con invio a mezzo raccomandata al Protocollo del Comune di Cesena (piazzetta dei Cesenati del 1377 n.1). Il testo integrale del bando potrà essere scaricato dal sito del Comune di Cesena: https://www.comune.cesena.fc.it/altribandi. Per qualsiasi altra informazione è possibile contattare il Servizio Gallerie e Musei del Settore Biblioteca Malatestiana e Cultura del Comune di Cesena - tel. 0547/355740; 0547/355730 - e-mail: [[email protected]](mailto:[email protected]). comune.cesena.fc.it |
![]() | Prima tappa del tour alla scoperta di startup, spinoff, incubatori e centri di innovazione piemontesi e valdostani. La scommessa è su smart mobility e smart city, aerospazio, AI, connettività avanzata, data science e sostenibilità. Cassarino: “L’ecosistema guarda all’Europa, ma il taglio medio degli investimenti non fa il salto mondialeIniziamo questo Viaggio in Italia tra le startup italiane partendo dal Piemonte, regione che pullula di incubatori, spinoff, startup, startup innovative, Pmi e progetti a carattere di innovazione sociale. Nella classifica delle città italiane con più startup prima è Milano con 2600, seconda Roma, terza Napoli e quarta Torino. E nella classifica delle regioni, il Piemonte è sesto. Torino vanta, però, un costante e crescente numero di incubatori, hub e programmi di accelerazione di nuove imprese. Tra gli attori principali si annoverano i due gruppi bancari e le rispettive fondazioni Intesa San Paolo Innovation Center, Compagnia di San Paolo, Cassa di Risparmio di Torino e Fondazione CRT (il progetto iconico è l‘hub di innovazione delle OGR), gli atenei (Politecnico e Università) con i loro incubatori (I3P e 2i3T), i centri di ricerca applicata (Links, ISMB), il Comune di Torino e i suoi partner con il progetto CTE Next (Casa delle Tecnologie Emergenti) e Cassa Depositi e Prestiti.Sono 543 le imprese con sede nel torinese, dato in crescita del 18,3% rispetto all’anno precedente, e in linea con l’incremento nazionale. Gran parte degli investimenti proviene da fondi privati –venture capital e business angel – ed è destinata ad aziende hi-tech. Il deeptech, la robotica, l’aerospazio, il medtech e il biotech, assieme all’Industrial tech, rappresentano i settori in cui opera la maggior parte delle nuove aziende torinesi, classificando il capoluogo piemontese al secondo posto in Italia per investimenti di venture capital e primo per investimenti nell’hi-tech. Un ecosistema che guarda all’Europa“Se è vero che ci vuole un villaggio per crescere un bambino, è altrettanto vero che ci vuole un ecosistema per far crescere una startup. Nell’ultimo report Startup Genome (GSER 2022), Torino è posizionata come ecosistema emergente in ambito europeo, ma non è ancora posizionata su scala mondiale – spiega Irene Cassarino – La prima specificità dell’ecosistema è la crescita: costante, solida, integrata, fattiva e ben assicurata tanto alla legacy industriale del territorio quanto agli obiettivi strategici di capacity building su nuove tecnologie. I verticali tecnologici e applicativi sono: smart mobility, smart city, aerospace, intelligenza artificiale, connettività avanzata, data science & analytics, sostenibilità sociale. Tutti assieme, parlano, dialogano: è proprio questo che intendo come solidità strategica”.Se è vero che ci vuole un villaggio per crescere un bambino, è altrettanto vero che ci vuole un ecosistema per far crescere una startup. Nell’ultimo report Startup Genome (GSER 2022), Torino è posizionata come ecosistema emergente in ambito europeo, ma non è ancora posizionata su scala mondiale, afferma Irene Cassarino, CEO e founder di The Doers, Corporate Innovation Ecosystems. Per Cassarino la prima specificità dell’ecosistema è la crescita: costante, solida, integrata, fattiva e ben assicurata tanto alla legacy industriale del territorio quanto agli obiettivi strategici di capacity building su nuove tecnologie. I verticali tecnologici e applicativi sono smart mobility e smart city, aerospazio, AI, connettività avanzata, data science & analytics, sostenibilità sociale. “Tutti assieme parlano, dialogano, si confrontano: è proprio questo che intendo come solidità strategica. Non tutti sanno che la città di Torino e il suo ecosistema allargato di attori si posiziona proprio come early adopter di molte delle applicazioni di frontiera sviluppate dalle startup accelerate, dai suoi centri di ricerca applicata, dalle sue aziende tecnologiche: un’importantissima marcia in più rispetto ad altri ecosistemi. L’innovazione a Torino è proprio fattiva, sperimentale, solida e questo dà all’ecosistema grande affidabilità nel medio-lungo periodo. La fiducia porta investimenti e talenti da tutta Europa e da tutto il mondo. Allo stesso tempo Torino sta emergendo tra i principali ecosistemi europei per accesso a risorse finanziarie (funding) e accesso a competenze di eccellenza (talenti)”, precisa Cassarino. I 12 acceleratori internazionali che operano nella città (dato del 2022) si appoggiano specificatamente a queste eccellenze e specificità. “Come ogni ecosistema emergente, è più efficace nel sostegno delle startup early stage che quelle più mature, ed è questa la ragione per cui il taglio medio degli investimenti non è comparabile con la media mondiale, i grandi capitali di rischio (VC) non hanno sufficiente spazio per esprimere il loro ruolo di supporto, le exit non sono ancora in quantità e valore eccellenti, e la capacità di trattenere le startup internazionali sul territorio è ancora debole. Queste sono le sfide fisiologiche, le normali aree di miglioramento di un ecosistema emergente. https://preview.redd.it/d6oi67kf1kf91.png?width=800&format=png&auto=webp&s=ee171398d983b0d5bcc6fbd9d1c02f2412e71715 Non c’è nulla di sbagliato o anomalo in tutto questo: è solo l’inizio. La scienza degli ecosistemi startup ci insegna che in un mondo in cui i titoli dei giornali danno spazio solo agli exploit puntuali, la crescita vera avviene in un solo modo: con pazienza, e coerenza. Last but non least: integrazione. L’ecosistema startup-innovazione è davvero integrato. Ha imparato ad esserlo col tempo. Investitori, istituzioni, startup, università, centri di ricerca, corporate e Pmi. Tutti lavorano e vincono assieme per affrontare le sfide della crescita e diventare un punto di riferimento a livello internazionale: parlando di Argotec, l’esempio di dell’ESA BIC Turin è emblematico. La candidatura di Torino ha proprio valorizzato tutti i punti di forza dell’ecosistema, e ha vinto”, conclude Cassarino. Viaggio in Italia | Le startup del Piemonte. Naviga la lista [in aggiornamento]Sulla base del registro delle Imprese della Camera di Commercio e sulle segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi abbiamo stilato la lista delle startup innovative più influenti nell’ecosistema piemontese. Come nella filosofia della nostra redazione, è un articolo aperto e aspettiamo le vostre segnalazioni: scriveteci nella nostra mail [[email protected]](mailto:[email protected])
Viaggio in Italia | Valle d’AostaSono 19 le startup attive sul territorio della Valle d’Aosta, che, nella regione montana, guardano soprattutto ai settori delle Life Sciences, dell’ICT, del Cleantech & Energy, dell’Agritech, dell’Industrial, del Turismo e dell’Industria Culturale e Creativa. Di seguito le più influenti (anche in questo caso segnalateci eventuali integrazioni).
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![]() | In questi giorni ha fatto molto scalpore il grosso tonfo del valore delle azioni di Facebook (di recente rinominata Meta, a favore del metaverso, di cui parleremo in seguito) che, nella sola giornata di giovedì hanno registrato un meno 26%, riducendo la capitalizzazione dell’azienda di ben 230 miliardi (per rendervi conto delle cifre di cui stiamo parlando, pensate che il PIL del Portogallo si attesta all’incirca sulle stesse cifre ). Molti si staranno chiedendo se questo abbassamento possa rappresentare un buon momento per investire o se, dopo questo repentino abbassamento, l’azienda sia destinata a vedere le proprie azioni crollare per via dello scetticismo che si sta generando intorno alla creatura di Mark Zuckerberg. submitted by CharacterRepulsive to StraniConsigli [link] [comments] Andamento valore azioni Meta Perché? Il primo aspetto da analizzare è il motivo che ha generato questo scetticismo fra gli azionisti.Giovedì 3 febbraio, il giorno in cui il calo si è registrato, Facebook ha presentato i risultati del suo quarto trimestre ed ultimo trimestre.All’inizio della conferenza stampa, il CEO Zuckerberg ha immediatamente parlato dei difficili tempi che l’azienda sta attraversando. Negli ultimi mesi, tutte le app dell’universo Meta hanno ricevuto un duro colpo per via delle nuove regolamentazioni introdotte da Apple con l’arrivo del nuovo sistema operativo IOS 14.5 in tema di privacy. Dal momento in cui ogni possessore di un iPhone ha ricevuto tale aggiornamento, esso è diventato in grado di scegliere se consentire alle app che usa di eseguire un tracciamento di tutte le ricerche e i contenuti di cui fruisce oppure no. Questa è stata una mini rivoluzione nel campo degli smartphone poiché, prima dell’arrivo di IOS 14.5, nessuno era mai stato in grado di limitare l’accesso delle app alle nostre personali informazioni. Ci hanno provato diverse nazioni e continenti ma, nella maggior parte dei casi, con scarsi successi.Detto ciò, cerchiamo di capire come questa mini rivoluzione in termini di privacy stia duramente colpendo gli affari di Meta. Tutti sappiamo che le app nell’ecosistema dell’azienda di Zuckerberg sono gratuite. Come fa quindi Meta a fatture più di 100 miliardi l’anno? La risposta è semplice, con la pubblicità. Facebook e tutte le app nel suo ecosistema (Messanger, Whatsapp, Instagram) non fanno altro che collezionare tutte le nostre ricerche, interessi, preferenze, abitudini, per poi darle in pasto ad un algoritmo che, con complicati sistemi di intelligenza artificiale, riesce a proporci all’interno delle stesse piattaforme social degli annunci, delle inserzioni o dei prodotti da acquistare con la più alta probabilità di destare il nostro interesse. In poche parole, le piattaforme di Meta non fanno altro che imparare a “conoscerci” tramite ciò che facciamo per poi riproporci delle pubblicità che più si legano alle cose che ci interessano. Grazie a questa capacità di proporre la pubblicità giusta all’utente giusto Facebook riesce a guadagnare miliardi dalle aziende che vogliono pubblicizzare i propri prodotti nel più efficiente modo possibile. Ma, con l’arrivo delle rivoluzioni introdotte da IOS 14.5, l’algoritmo non sarà più in grado di collezionare i dati dagli utenti fondamentali per il proprio funzionamento e, di conseguenza, le aziende saranno meno disponibili a pagare cifre astronomiche per pubblicizzarsi su delle piattaforme che non riescono più ad individuare le persone più “disponibili” a comprare i loro prodotti.Altra motivazione per il brusco calo in borsa di Facebook sono gli utenti. Per le presentazioni di ogni trimestre l’azienda riporta il numero di “utenti attivi per giorno”, il cui grafico è mostrato qui sotto. Andamento media utenti attivi al giorno Come salta subito all’occhio, qui utenti medi attivi crescono dal 2019 ma, nell’ultimo trimestre chiuso a dicembre del 2021, gli utenti medi sono si cresciuti, ma in percentuale più bassa rispetto alle cifre segnate nelle precedenti rilevazioni. Questa è davvero un problema per l’azienda guidata da Zuckerberg visto che la crescita degli introiti nel futuro è indissolubilmente legata alla crescita di utenti.Ultima preoccupazione evidenziata durante la presentazione dei risultati dell’ultimo trimestre è stata l’incredibile crescita di TikTok, soprattuto fra le generazioni più giovani. Fin da quando è stata fondata, Facebook è sempre stato in grado di esercitare un vero e proprio monopolio sulle app più in voga fra i giovani (Instagram per esempio). Con l’ingresso della cinese TikTok questo monopolio è pesantemente minacciato. Meta sto cercando di portare degli aggiornamenti alle sue App, in modo da offrire dei contenuti simili alla concorrente, come i Reels su Facebook ma, per il momento, le giovani generazioni non sembrano troppo attratte da questi nuovi elementi. Speranze per il futuro Dall’inizio di questo articolo non abbiamo fatto altro che riportare i problemi dell’azienda in modo da trovare una ragione per il calo del valore delle azioni. Ma, un’azienda come Meta, non può permettersi di lasciare gli investitori senza alcuna speranza per il futuro.Durante la conferenza Zuckerberg non ha infatti perso l’occasione di riportare quali sono le novità che l’azienda sta cercando di introdurre per generare una crescita del fatturato.Interessante è ad esempio l’integrazione fra gli annunci di Facebook e l’app di messaggistica WhatsApp. Da pochi mesi a questa parte è infatti possibile entrare in diretto contatto con il venditore semplicemente cliccando su un’inserzione, in modo da poter richiedere informazioni sulle caratteristiche della merce e sulle modalità di spedizione.Altro interessante elemento che gli ingegneri di Meta stanno cercando di introdurre nel futuro è una drastica riduzione del consumo dati derivante dall’utilizzo delle App. In Italia, dove i costi per i dati mobili sono basissimi, potrebbe non sembrare un elemento di grossa risonanza ma, in paesi come l’India, dove il costo dei dati mobili è molto salato, soprattuto se rapportato agli stipendi medi, tale novità potrebbe dare una marcata spinta alla crescita degli utenti nei paesi in via di sviluppo.Ultimo elemento che vorrei portare alla vostra attenzione è forse il più importante fra quelli presentati finora: il Metaverso.Almeno ché non siate degli appassionati di videogiochi, penso che nessuno di voi abbia mai sentito parlare di questa nuova e rivoluzionaria tecnologia che Meta sta sviluppando e su cui punta per il futuro.Cerchiamo di spiegare in cosa consiste con pochi e semplici termini: il Metaverso dovrebbe essere la nuova frontiera del web, esso consiste in un mondo totalmente virtuale dove le persone, dotate di oculus (visore su cui il mondo virtuale viene proiettato) e dei controller, potranno muoversi con una libertà mai vista prima. In questo mondo virtuale si punta a ricreare ogni singola esperienza che gli uomini possono vivere nella realtà: una cena fra amici, una passeggiata lungo un lago, una gara di go-kart. Il Metaverso Le potenzialità di questo progetto sono sconfinate. Se Zuckerberg ed il suo team dovessero effettivamente arrivarci per primi e, concorrentemente, convincere una grossa fetta della popolazione ad utilizzare tale piattaforma, come già fatto con Facebook, provate ad immaginare quale immane profitto deriverebbe dalla vendita di “spazi pubblicitari virtuali” che verrebbero intelligentemente piazzati all’interno dei mondi virtuali del Metaverso.Questo è il sogno, ma la realtà è ancora molto lontana dal sogno. Gli esperti prevedono che occorreranno ancora 10 anni prima che il Metaverso possa effettivamente essere aperto al grande pubblico e, nel frattempo, capendone le potenzialità, anche altre grandi aziende (Apple e Google in primis) stanno avviando i propri progetti per avere una loro versione di questo universo virtuale. Ma, sarebbe ingiusto non riconoscere che al momento Meta è sicuramente anni avanti rispetto alla concorrenza e soprattuto, non sottolineare come il visore VR di Meta (il controller che serve per poter interagire con l’applicazione) abbia un immane vantaggio: il costo. Il VR di Meta costa infatti 299 $ mentre, il più economico della concorrenza viene invece venduto a 800$. Ciò rende quest’ultimo inaccessibile alla più grossa fetta di popolazione. Bilancio Diamo ora uno sguardo al bilancio dell’azienda. Iniziamo con l’analizzare i profitti e gli utili Profitti Utili Meta Semplicemente guardando il precedente grafico salta subito all’occhio l’incredibile crescita dei profitti che l’azienda è stata in grado di generare negli ultimi 4 anni. Focalizzandoci sull’ultimo anno, i profitti di Meta sono aumentati del 37% rispetto all’anno precedente mentre gli utili sono aumentati del 35% rispetto il 2020. Questa incredibile capacità di crescita è stata ciò che ha spinto il valore delle azioni a crescere del 114% prima della caduta in borsa che stiamo osservando negli ultimi mesi.Anche il margine di profitto netto (rapporto fra utili e profitti) è fra i più alti del settore. Nel 2021 esso si è attestato al 33% mentre, giusto per confronto, il margine di profitto netto di Alphabet (Google) non ha superato il 30%. Vediamo ora le tre statistiche fondamentali per capire in che stato versano le finanze di qualunque azienda:
Abbiamo visto in dettaglio le motivazioni che hanno portato il valore dell’azienda ad abbassarsi repentinamente in questi ultime settimane. Detto ciò, Meta rappresenta sicuramente un’opportunità visto che, fra tutte le aziende del settore, è una delle più “economiche” che possiate acquistare. Aggiungo che, in momenti come questi, è sempre utile guardare al passato. Ricordiam che già nel 2018 le azioni dell’azienda di Zuckerberg avevano subito un pesante deprezzamento a seguito dello scandalo di Cambridge Analytica. Molti investitori divennero scettici sulla capacità dell’azienda di riprendersi e soprattutto di continuare a crescere dopo le limitazioni che sarebbe sicuramente scaturite a seguito dello scandalo. Ma, oggi, possiamo dire che tale scetticismo era del tutto ingiustificato. Dopo il 2018 l’azienda ha comunque continuato a generare profitti sempre più alti, crescendo in media con percentuali superiori al 25% di anno in anno. Aggiungo che, con il conflitto russo-ucraino di cui siamo tristi testimoni negli ultimi giorni, il valore delle azioni di Meta sta ulteriormente scendendo per via delle tensioni e della paura che si stanno diffondendo fra gli investitori. Tale situazione sta però generando un ulteriore sconto sulle azioni di Zuckerberg di cui potreste approfittare.Come già visto, sottolineo infine che l’espansione della piattaforma TikTok e le limitazioni imposta dal nuovo aggiornamento di iOS le entrate dell’azienda sono sicuramente in pericolo. Il monopolio sui social che l’azienda ha mantenuto fino ad ora si sta sgretolando ma, nella remota possibilità che l’azienda riesca veramente a creare il metatarso su cui sta investendo immani quantità di denaro, quel 25% di crescita annua potrebbe diventare molto di più. Il principale problema è il tempo. Dovreste comprare oggi delle azioni e mantenerle per almeno 10 anni prima di avere un ritorno considerevole. Sarete disposti a rischiare? Potete trovare questo articolo e molto altro al seguente indirizzo https://straniconsigli.blog/ |
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